Skip to main content
07 September 2023

Il valore dell'assegnazione della casa familiare e la richiesta di assegno divorzile

L’assegnazione della casa familiare al genitore collocatario della prole ha rilevanza e dev’essere considerata anche ai fini dell’assegno divorzile. 

La Suprema Corte con la sentenza n. 8764 del 28/03/2023 ha sancito che ai fini della decisione sull’assegno divorzile bisogna considerare il patrimonio del richiedente in senso "estensivo", ricomprendendovi anche l'assegnazione della casa familiare  (sia che sia di comproprietà o di proprietà di terzi), posto che grazie ad essa il genitore assegnatario non dovrà sostenere le spese per reperire una nuova abitazione, che invece dovrà sostenere l'altro genitore che non potrà così godere del bene, anche ove ne sia comproprietario.

La Corte specifica inoltre che mentre in fase di separazione l’assegno di mantenimento al coniuge ha solo natura assistenziale, in fase di divorzio l’assegno (espressione del dovere di solidarietà post-coniugale) ha natura composita e quindi non solo assistenziale, ma anche perequativa e compensativa.

L’assegno divorzile è volto a consentire al coniuge richiedente non il conseguimento dell'autosufficienza economica sulla base di un parametro astratto, bensì il raggiungimento in concreto di un reddito proporzionato al contributo fornito nella realizzazione della vita familiare, tenendo conto delle aspettative professionali sacrificate per la realizzazione di un progetto comune (classico caso in cui uno dei due rinuncia alla propria carriera per favorire quella del coniuge) e pur sempre qualora nella nuova situazione di fatto il coniuge richiedente non disponga di mezzi adeguati.

#divorzio #assegnodivorzile #avvocatodivorzio